UNA LETTERA CONFIDENZIALE
Come dice lo stesso Cardinale Dionigi Tettamanzi, questo testo non è una lettera pastorale in senso stretto ma una “lettera confidenziale e franca ai fedeli delle comunità” della Diocesi (p.4). Ciò significa che il senso di questa lettera lo si può comprendere in relazione al senso di questa “confidenza”, ossia come rinuncia a certi formalismi di occasione per proporsi come una “traccia di meditazione”.
Questa confidenza non è qualcosa di privato ma una confidenza “apostolica”, infatti ci rende partecipi di un suo itinerario spirituale in cui Egli, Maestro di fede, per primo si è lasciato istruire dallo Spirito Santo.